Periodo di comporto: Licenziato per troppe malattie! 4 cose da sapere

periodo di comporto

Se superi un certo numero di malattie puoi essere licenziato lo sapevi? in quest’articolo scopriremo insieme cos’è il periodo di comporto e come si comporta l’azienda una volta superate le troppe malattie.

Iniziamo subito con la definizione di comporto:

Il periodo di comporto è il numero massimo di assenze per malattia che un dipendente privato può fare in un anno. Superando il periodo di comporto il lavoratore potrebbe essere licenziato dal datore di lavoro.

Quando si supera il periodo di comporto?

In linea di massima il periodo di comporto è fissato in 180 giorni, superati questi il datore di lavoro potrebbe licenziare il lavoratore. Ci teniamo a sottolineare che i 180 giorni non devono essere continuativi ma possono essere frazionati durante i 12 mesi dell’anno solare (che inizia il 1 gennaio e si conclude il 31 dicembre). Altra cosa su cui essere chiari è che 180 giorni è il limite massimo della maggioranza dei CCNL, ci sono alcuni in cui il comporto può essere inferiore a 180 giorni o superiore. Il nostro consiglio è sempre quello di controllare il proprio CCNL.

Il datore di lavoro è obbligato a comunicare che si sta superando il comporto?

Spesso nelle numerose mail che ci arrivano ci chiedono se il datore di lavoro è obbligato ad avvisare il lavoratore che si sta avvicinando al numero massimo di assenze per malattia che può fare Inn un anno, purtroppo il datore di lavoro non è tenuto a questo obbligo. Fanno eccezione naturalmente gli accordi di secondo livello dove è previsto ciò, ad esempio il caso del CIA Synlab Italia dove l’azienda si è obbligata ad inviare comunicazione al dipendente che si avvicina al periodo di comporto con almeno 15 giorni di preavviso.

Superare il periodo di comporto con l’aspettativa per malattia

Esiste comunque un modo per superare il periodo di comporto, è quello di chiedere l’aspettativa NON retribuita per malattia. Molti CCNL (quindi verificare sempre con quello a voi applicato) hanno introdotto questa possibilità per evitare il licenziamento diretto di molti dipendenti che superavano il periodo di comporto. Durante questa aspettativa naturalmente il dipendente continua a conservare il posto di lavoro ma non percepisce la retribuzione.

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